venerdì 16 maggio 2014

Il Talismano/La Casa nel buio (di Stephen King) - Recensione

Ancora lui, di nuovo... Il Re.
Anche quando scrive in coppia con qualcuno,  (in questo caso con Peter Straub) riesce a trasmettere sempre quel "qualcosa" in più.

Questo doppio romanzo narra le vicende di Jack Sawyer, viaggiatore dei Territori.
Tutto inizia nel romanzo "Il Talismano" ( a mio avviso il migliore dei due!) dove si racconta delle peripezie del giovane 12 enne Jack, alle prese con un grosso e drammatico problema: la grave malattia della madre, ex attrice di buon livello ma mai veramente esplosa definitivamente nel luccicante mondo di Hollywood.
La mamma di Jack è malata, anche se finge che vada tutto bene. In cerca di tranquillità, di ricordi, si rifugia insieme al figlio in un hotel in una località balneare nel periodo peggiore dell'anno, ossia quando sta iniziando l'autunno.
La piccola cittadina è deserta e Jack, tormentato dall'ansia, passa le sue giornate annoiandosi mortalmente.
I problemi non vengono mai soli, purtroppo.
La mamma di Jack, da tempo vedova, è tormentata dall'ex socio di suo marito che vuole farle firmare a tutti i costi dei documenti per prendere in mano tutta la società.
E' proprio in questo assurdo periodo che Jack vive un esperienza ancora più assurda... inizia a "flippare" dei Territori.
Cosa sono? Una dimensione parallela, un mondo più piccolo, e ancora totalmente medievale.
Con l'aggiunta della magia e esseri fantastici...  come lupi mannari,  alberi che si muovono, esseri deformi simili a gargoyle...
Le peripezie del povero Jack sono infinite, venate di un grottesco senso dell'ironia, che pagina dopo pagina ti prendono, impedendoti di smettere di leggere.
Ci sono anche momenti tristi, pieni di commozione, che non sto qui a raccontarvi per non togliervi il gusto di leggere questo bello, bellissimo ( a mio parere, ovvio) romanzo.

"La Casa nel Buio", narra sempre le vicende di Jack, ma molti anni dopo, quando ormai è adulto, ed è diventato un affermato detective.
Eppure qualcosa lo perseguita dal suo passato, e scoprirà ben presto che deve ancora chiudere i conti una volta per tutte con quel magico mondo dei "Territori" abitato purtroppo anche da persone malvagie e desiderose di dominare più mondi paralleli possibile.
Questo secondo romanzo sinceramente l'ho trovato un gradino sotto al precedente, ma comunque decisamente sopra la media di molti libri che ho letto ultimamente, e non posso che consigliarveli entrambi, per vivere anche voi un po' della magia dei mitici "Territori" che infondo tutti noi certe volte nella vita, quando sogniamo, siamo andati a visitare.

giovedì 1 maggio 2014

L'estate della paura (di Dan Simmons) - Recensione

Ormai gettato a capofitto nel mondo della letteratura d'orrore, cerco disperatamente, ma per ora senza esiti positivi, qualcuno che possa competere con Stephen "Il Re" King.
Dan Simmons aveva perfino la sua approvazione, come citato dalla copertina dell'edizione de "L'Estate della Paura" edizioni Gargoyle Books. (Buona edizione, con buona carta, libro compatto e con buon odore.... questa è una nota per i feticisti del genere!)
Purtroppo, dispiace dirlo, ma il mio giudizio complessivo non è positivo.
Chi se ne frega, direte voi...
Mi domando perché abbiate deciso di leggere questo post allora! Comunque, bene, accetto il vostro disinteresse.
Tralasciando queste quisquilie, parliamo del libro.
Pagina dopo pagina, almeno per la prima parte del romanzo, sentivo odore di "Stand by me - Ricordi di un'estate" di King.
Un gruppetto di ragazzini in età preadolescenziale, una città di provincia dell'America anni 60, forti amicizie, giornate passate all'aria aperta nel bel mezzo dell'estate....
Che invidia!
A mio avviso la parte cupa e orrorifica (passatemi il neologismo) della storia, nonostante aleggi sempre sulle teste dei poveri ragazzi, tarda un po' troppo ad arrivare.
A quel punto si scatena un'orgia di mostruosità.
Zombie, o forse sarebbe meglio dire "morti resuscitati" che vomitano vermi dalla loro bocca oblunga stile "lampreda", esseri fatti di tenebra simili a insetti, misteri oscuri legati all'antica scuola, ormai abbandonata, dove i ragazzi hanno da poco terminato l'anno scolastico.
Le morti iniziano a moltiplicarsi, e manco a dirlo, gli unici ad accorgersi che qualcosa in quella bella e tanto attesa estate non funziona, sono i ragazzi.
La storia però non ingrana come dovrebbe ( e potrebbe) ed è un peccato, perché ovviamente Dan Simmons scrive bene ( e tanto).
C'è un finale, che ovviamente non vi svelerò, in crescendo, ma accade tutto e anche di più nel giro di un centinaio di pagine, rendendo tutto troppo confuso.
In conclusione direi che la lettura del libro è consigliata a chi, come me, proprio non può fare a meno di leggere storie d'orrore.
Per un neofita del genere, consiglio di farsi un po' le spalle larghe con altri romanzi, prima di cimentarsi con "L'Estate della Paura" che comunque, sia ben chiaro, è un libro che... magari l'avessi scritto io!!
Alla prossima!